Domenica 19 | 13:30
Luca Schieppati
Domenica 19 | 13:30
Luca Schieppati
genere: classica
Autori: G. Puccini
In collaborazione con l'Accademia di Brera.
PROGRAMMA
Recondite armonie
Puccini e il suo tempo, al pianoforte
Luca Schieppati, pianista e narratore
Sicuramente un concerto pianistico, senza neanche una nota cantata, è modo eccentrico per celebrare il centenario di un compositore che, notoriamente, non scrisse se non pochi e occasionali pezzi per pianoforte. Ciononostante, Puccini sarà comunque protagonista, quale termine di paragone per rinvenire le non poche affinità e reciproche influenze tra il suo linguaggio musicale e quelli di molti degli autori a lui coevi. A ognuno dei suoi cinque pezzi per pianoforte solo alterneremo infatti brani scritti fra la seconda metà dell’800 e i primi trent’anni del ‘900, e da questo confronto ravvicinato apparirà evidente come Puccini, artista europeo nel senso più moderno del termine, abbia saputo appropriarsi felicemente degli influssi stilistici più svariati, creando una sorta di esperanto musicale in cui convivono colorismo francese, melodia italiana, profondità mitteleuropea, intensità slava. Come punto di partenza, si sono scelte le Reminiscenze di Franz Liszt dall’Aida di Giuseppe Verdi, ovvero la prima opera che Puccini ancora ragazzo ascoltò in teatro e che in seguito confessò essere stata per lui stimolo irresistibile a tentare la carriera di compositore. Ascolteremo poi brani di Debussy, autore con cui il lucchese stabilì rapporti di cordiale e reciproca stima e che al pari di lui condivise l’attrazione per l’esotismo orientale; di Busoni (di cui tra l’altro pure ricorre il centenario della morte), che pur avendo elaborato un linguaggio diametralmente opposto a quello di Puccini trova spazio in questo programma per aver musicato, sette anni prima dell’opera pucciniana, delle musiche di scena per la Turandot di Carlo Gozzi. E ci sarà anche Rachmaninov, forse il più pucciniano dei pianisti-compositori tra otto e novecento per bellezza e intensità dell’ispirazione lirica. E ancora, George Gershwin, autore che come Puccini dovette a lungo subire il pregiudizio critico che ne considerava il successo di pubblico non un merito, bensì un non encomiabile risultato del corrivo ripudio di ogni innovazione linguistica. Al termine del nostro percorso, se anche ritenessimo di non poter individuare delle “recondite armonie” tra i vari autori, sarà stato comunque appagante essersi lasciati sedurre dall’esplicita, evidente, abbagliante bellezza di ogni pagina.
Giacomo Puccini, Piccolo Valzer
G. Verdi /F. Liszt, Reminiscenze da Aida
Giacomo Puccini, Calmo e molto lento
Sergej Vasil'evic Rachmaninov, Elegia op. 3 n. 1
Giacomo Puccini, Foglio d’Album
Claude Debussy, L’isle joyeuse
Ferruccio Busoni, Turandots Frauengemach
Giacomo Puccini, Piccolo Tango
George Gershwin, 3 Preludes
1. Allegro ben ritmato e deciso
2. Andante con moto e poco rubato
3. Allegro ben ritmato e deciso
Giacomo Puccini, Scossa elettrica
Luca Schieppati
Luca Schieppati - concertista, didatta e organizzatore di eventi musicali - è musicista onnivoro e polimorfo, insofferente di ruoli e schemi predefiniti. Come pianista, ha eseguito un vastissimo repertorio solistico e da camera, con particolare attenzione per Autori e brani di rara esecuzione, anche su strumenti antichi, spesso collaborando con cantanti d’ogni forma e d’ogni età poiché attratto da essi da amore e invidia, entrambi malcelati. Vincitore di concorso per titoli ed esami, da più di trent’anni insegna nei Conservatori di Stato, ponendo alla base del suo insegnamento la condivisione di competenze tra generazioni diverse e il libero sviluppo della personalità di ogni giovane artista. Attualmente è titolare di cattedra presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.
Ritenendo che la Musica possa e debba far parte della vita di tutti, da ormai quasi vent’anni dilapida il proprio tempo organizzando concerti, da lui intesi non come museale ripetizione e conservazione di un repertorio, bensì quali momenti di incontro e di scambio di idee capaci di suscitare più domande che risposte. Da tutto ciò trae inevitabile fatica, ma altresì alquanta letizia, quando si accorge di aver avvicinato tante armoniose meraviglie a chi per i più diversi motivi non conosceva ancora i poteri incantatori, consolatori e persino salvifici della Bellezza.
Piazzetta Brera
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